Progettisti architettonici: Augusto Romano Burelli e Paola Sonia Gennaro
Anno di realizzazione: 1987/88
La vecchia chiesa di S. Elena Imperatrice era un’ampia sala affacciata sul sagrato, con un abside semicilindrico fondato sul “precipizio” scavato dal torrente e lungo il quale risaliva il percorso pedonale dal monte.
Di origini antiche prende il nome della madre di Costantino le cui reliquie furono portate a Venezia alla fine del Duecento.
La nuova chiesa recupera, invertendoli, gli elementi principali della chiesa distrutta, facendo dell’abside-torre l’elemento distintivo della chiesa, al quale si ancora un’aula minore e compressa su un transetto ridotto a sinopia di se stesso, come pausa di luce che segna all’interno il distacco della torre culminante nella semicupola interna.
L’abside diviene allegoria dell’ascensione al belvedere, ospitando nella doppia corteccia tutti i percorsi verticali, in un’ideale procedere dal torrente, alla cappella feriale, all’aula maggiore, al ballatoio della campanella.
Il recupero della memoria è ovunque rafforzato dal recupero degli elementi lapidei della chiesa antica incastonati sia all’esterno che all’interno della chiesa.