CASA PRIVATA

Cavazzo Carnico
Arch. Bernardino Pittino

Ricostruzione a Cavazzo Carnico, in Borgo Poscolle, di una casa di civile abitazione con annesso rustico demolita per gli eventi sismici del 1976.
L’edificio demolito era attestato sul fronte strada con un corpo che si protendeva verso sud ed un cortile interno con un portone in fondo allo stesso che dava accesso alla braida.
Le norme per l’intervento di ricostruzione venivano dettate dal Piano Particolareggiato n.2 Poscolle, redatto dall’arch. Giorgio Dri, che aveva tra gli obbiettivi quello di “ridurre le aree di espansione” e “perseguire il massimo recupero dell’area urbanizzata” favorendo un processo di riconcentrazione urbana come previsto dalla L.R. 63/77. Era definita quindi la ricostruzione dell’edificio di residenza in sito, dando nuove sagoma e altezza limite sulla strada e prevedendo la ricostituzione della cortina di borgo.

A seguito della divisione del nucleo familiare originario con la formazione di un nuovo nucleo, pur mantenendo un progetto unitario, l’intervento viene suddiviso in due unità funzionali con finanziamenti separati. Il nucleo originario, ora composto da 4 persone usufruisce di un contributo per la ricostruzione pari al 100% del totale ammissibile per la realizzazione di m2 130 di cui 2/3 di superficie residenziale.
Il nuovo nucleo composto da 3 persone, di cui una staccatasi dal nucleo originario, ha diritto al 65% del contributo totale ammissibile per la realizzazione di m2 97,5 di cui m2 65 residenziali.
Le previsioni di piano, le superfici minime da edificare previste dalla L.R. 63/77, le limitate disponibilità economiche al di là degli importi di contributo e la necessità di realizzare l’opera in tempi stretti sono i vincoli imposti alla progettazione.
L’edificio è costituito da una zona giorno al piano terra, una zona notte al primo piano e da un piano interrato.
Dovendo rispettare la sagoma su fronte strada l’edifico ha assunto una pianta irregolare in cui sono state inserite in maniera regolare le stanze ricavando negli spazi residuali i locali di servizio ed i vani scale.
Per accelerare i tempi di ricostruzione l’aria di passaggio per l’accesso al cortile, contrariamente a prima, è stata posizionata verso “casa Cappello”, il limitrofo edificio vincolato ed il cui restauro, legato all’art.8, prevedeva tempi lunghi, posticipandone anche la costruzione.
La copertura dell’aria è avvenuta dopo il completamento di quei lavori.
La tecnologia costruttiva è, per le pareti, in c.a. gettato in cassero a perdere in pannello di fibra di legno mineralizzata che ha funzione anche di isolante termico e, per gli orizzontamenti, in laterocemento.
I serramenti sono in legno e l’unico vezzo concesso sono sul fronte strada le sottili cornici in pietra di trani che li contornano e la forma delle tre finestrelle quadrate che evidenziano la presenza del vano scale. Le due unità sono differenziate da una diversa tinteggiatura.