Progetto strutturale: Ing. Emilio Daffarra
Impresa: Sacchetto – Venzone
Anno di realizzazione: 1991

L’abitato di Portis è l’unico che è stato ricostruito in un luogo diverso da quello originario, a causa della condizione di fragilità della montagna che sovrastava il paese, e che è in parte franata con il sisma, distruggendolo completamente. La nuova chiesa è posta in prossimità della strada statale all’imbocco del nuovo abitato, di cui costituisce il landmark. La richiesta della committenza era vincolante: si doveva progettare un edificio sacro con tipologia tradizionale, riconoscibile immediatamente come chiesa. Ispirato sia alle proporzioni della chiesa romanica che alle chiesette votive del Friuli, il progetto si basa su moduli quadrati di 3×3 mt. La pianta è rettangolare, con un pronao anteriore definito dal grande arco di facciata, e un portico in continuazione del transetto interno, nel muro del quale sono stati inseriti alcuni reperti dell’antica chiesa distrutta. Il portico colonnato abbraccia la quadra del sagrato laterale, e termina in corrispondenza al campanile.